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MILANO - E' stata avviata in questi giorni una class action di enormi dimensioni nei confronti della compagnia assicurativa americana Lemonade. Secondo i legali dei clienti interessati, sarebbero stati violati i dati personali di 190.000 automobilisti.
Ma chi è Lemonade? Non molto conosciuta in Italia, è considerata fra le imprese assicurative generaliste più high-tech del mondo. Opera principalmente negli Stati Uniti (la sede è a New York), ma anche in Germania, Francia e Paesi Bassi. Dalle ultime rilevazione Lemonade ha circa due milioni di clienti. Una delle caratteristiche principali della compagnia è l'utilizzo a piene mani dell'intelligenza artificiale e dei chatbot per elaborare i reclami. Non ha dipendenti in questo segmento. Esempio lampante - per chi ancora non se ne fosse reso conto - di ciò che l'IA produrrà a beve nel mondo del lavoro.
La compagnia è stata fondata nel 2015 e nel tempo si è contraddistinta per l'incredibile capacità di attrarre capitali e investitori, fra i quali Allianz. Il monte patrimoniale attuale si attesta intorno al mezzo miliardo di dollari.
Come accennato, Lemonade è finita al centro di una disputa presso il Tribunale Federale di Manhattan con la gravissima accusa di aver diffuso i numeri delle patenti di guida di centinaia di migliaia di automobilisti-clienti attraverso la piattaforma online di preventivazione Rcauto. In verità, non si tratta di un caso isolato: già nel 2024 la compagnia si era dovuta difendere dalle rimostranze di numerosi assicurati i quali lamentavano la diffusione dei propri dati sanitari addirittura sulle piattaforme social come Tik Tok, Facebook, ecc.
"Ci sono rischi, reali che l’Insurtech introduce ogni giorno nella vita dei cittadini - sottolinea il Presidente nazionale Sna Claudio Demnozzi - ed anche, se non soprattutto, degli intermediari professionisti delle assicurazioni. Il nostro Sindacato non è mai stato contro la tecnologia, ma sempre per il buon uso della medesima. Personalmente ho sempre denunciato quella che spesso appare essere una vera sottovalutazione dei rischi che l’insurtech introduce nel settore, a volte senza le dovute cautele".
Luigi Giorgetti

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