MILANO - Come noto, la compagnia Novis è stata costituita come impresa di assicurazione vita nel 2014 in Slovacchia sotto la supervisione dell'Autorità di vigilanza slovacca (NBS). Oltre al mercato nazionale, la compagnia esercitava attività di assicurazione vita in regime di libertà di stabilimento, attraverso succursali, in numerosi Paesi UE tra cui l’Italia. Il 1° giugno 2023 la NBS ha emesso una decisione di revoca dell'autorizzazione di Novis e ha chiesto al tribunale di scioglierla, di nominare un liquidatore e avviare una procedura di liquidazione.
Nell'ottobre 2023 Novis ha impugnato tale decisione, chiedendo al giudice di riesaminare la legittimità della decisione della NBS. Il procedimento relativo allo scioglimento dell'impresa e alla nomina del liquidatore è attualmente sospeso fino all'adozione da parte del giudice di una decisione definitiva. Il fatto che la compagnia abbia chiesto al Giudice di riesaminare la legittimità della decisione della NBS e che non sia stato ancora nominato un liquidatore non incide sull'attuale revoca dell'autorizzazione di Novis che rimane in atto.
Come riferisce l’Ivass “la NBS ha ritenuto che Novis svolgesse attività assicurative in modo imprudente, il che costituiva una minaccia per gli interessi dei suoi assicurati e incideva negativamente sulla sua situazione finanzia” tanto che “all'epoca Novis non soddisfaceva i requisiti patrimoniali”. Ne consegue che tutti i contraenti potrebbero incorrere in un rischio di perdite finanziarie, con particolare riferimento ai titolari di contratti con premi ricorrenti. Diverse migliaia di essi sono Italiani e per questo abbiamo rivolto all’avvocato Marco Festelli, Presidente della prestigiosa associazione consumeristica Confconsumatori aps, quali siano le scelte che i clienti Novis possono adottare per limitare le possibili conseguenze derivanti dall'eventuale scioglimento definitivo di Novis da parte del Tribunale competente.
Avvocato Festelli, come vi state muovendo in relazione alla questione Novis, la compagnia assicuratrice vita alla quale è stata revocata l’autorizzazione ad operare, che lascia 19 mila italiani nel panico?
Abbiamo inizialmente svolto per coloro che si sono rivolti alla nostra associazione l’esame della documentazione contrattuale e valutato, caso per caso, di interrompere il pagamento delle rate. Iniziando anche a valutare eventuali responsabilità degli intermediari finanziari che hanno “piazzato” le polizze. Ad oggi dopo le ultime notizie abbiamo invitato tutti a risolvere i contratti assicurativi per inadempimento della compagnia (oltre ad invitare tutti quanti - a questo punto - ad interrompere ogni pagamento), considerato che la stessa non rimborsa non è più titolare di licenza assicurativa e l’istanza di liquidazione presentata in Tribunale pende da oltre un anno.
Peraltro la condotta e la tempistica delle autorità di vigilanza e giudiziarie Slovacche ci rendono particolarmente perplessi e sconcertati, uno stallo da quasi due anni che è intollerabile e crea panico ed incertezza non solo sugli italiani ma su tutti gli assicurati europei della compagnia.
Possiamo consigliare a chi non sa come tutelarsi, davanti al rischio di perdere buona parte dell’investimento finanziario effettuato, di rivolgersi alla vostra Associazione? State valutando la possibilità di un’azione collettiva e di un intervento a livello politico-istituzionale?
Stiamo studiando ogni azione possibile ma non avendo uno scenario definito e definitivo sarebbe dannoso economicamente intraprendere azioni contro un soggetto giuridico sul quale pende una istanza di liquidazione giudiziale.
Intendiamo sollecitare il Governo ad una presa d’atto della situazione ed anche ad una iniziativa diplomatica verso il Governo slovacco. Parimenti è necessario che ogni titolare di polizza faccia esaminare il proprio caso al fine di valutare non solo le eventuali azioni da svolgere dinanzi all’autorità giudiziaria italiana (ad esempio per violazioni del T.U.I.F da parte dell’intermediario, T.U.I.F. applicabile per le polizze di ramo III) ma anche per valutare e preparare eventuali istanze in sede fallimentare slovacca.
Avvocato Festelli, Lei è d’accordo con la dichiarazione del nostro Presidente nazionale Sna, Claudio Demozzi, che raccomanda agli italiani di rivolgersi sempre ad un Agente di assicurazione professionista, meglio se iscritto Sna, prima di sottoscrivere una polizza, anche di tipo finanziario e cioè del ramo vita ed anche quando viene proposta da una banca?
Certamente che sono d’accordo col Presidente Demozzi, il caso Novis è eclatante che una rete di vendita o di intermediazione guidata esclusivamente da interessi economici ha condotto 19 mila famiglie italiane ad investire all’estero, senza alcuna adeguata informazione sulla compagnia emittente e senza nessuna informazione sulle normative Slovacche che regolano appunto la vita delle assicurazioni. Si è trattato di una prassi ormai diffusa nelle vendite tramite banche o promotori finanziari che peraltro godono di provvigioni stratosferiche e nettamente superiori a quelle degli agenti assicurativi. Gli agenti professionisti, ormai in larga parte plurimandatari, sono la garanzia di un soggetto intermediario vicino al cliente e che ci mette - gioco forza - la faccia non una struttura faraonica e complessa come la banca che si affida a personale dipendente.
Roberto Bianchi
In stand by tutte le polizze Novis, che fare? Intervista all'avv. Marco Festelli Presidente nazionale Confconsumatori
