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Claudio Demozzi

 

MILANO - Per la seconda volta in due anni il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione del Presidente Claudio Demo davantizzi ha dovuto fare ricorso alle vie giudiziarie per tutelare gli interessi delle agenzie assicurative italiane ad un provvedimento dell'Istituto di Vigilanza (IVASS) che lascia davvero sconcertati specie in alcuni passaggi che sembrano riferirsi ad altri settori o, per lo meno, ad altri canali distributivi per quanto risultano lontani dalle consolidate prassi operative degli Agenti professionisti. “L'Istituto di Vigilanza sembra aver trascurato completamente le modalità operative del canale distributivo italiano, le Agenzie indipendenti, che intermedio più dell'80% del mercato RCA e più del 70% del mercato rami danni nel nostro Paese, imponendo nuovi adempimenti burocratici che hanno davvero poco senso e che non favoriscono certo i consumatori, ma arrecano grave danno agli Agenti ed all'industria delle assicurazioni”,
Il ricorso al TAR presentato dal principale, storico Sindacato degli Agenti professionisti, mette in diverse anomalie che potrebbero convincere i Giudici sull'illegittimità di alcune disposizioni, come la sperequazione tra soggetti analogici visti che, ad esempio, i broker ed i subagenti chiari esentati dai nuovi adempimenti obbligatori.
“Ci dispiace che l'IVASS non abbia tenuto conto delle nostre segnalazioni e raccomandazioni; siamo la più grande Rappresentanza degli intermediari assicurativi in ​​Italia, tra le maggiori in Europa, eppure l'Autorità di settore a volte sembra chiusa nella propria torre d'avorio, impermeabile a qualsiasi confronto costruttivo con i soggetti vigilati. Anche per questo, dagli Iscritti giungono pressanti richieste di spingere sull'acceleratore verso un sistema di autogoverno della Categoria”, aggiunge il presidente nazionale SNA.

La Redazione

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