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Claudio Demozzi

 

MILANO - Lo Sna batte se stesso e segna un altro record di partecipazione agli eventi organizzati in videoconferenza: il convegno di venerdì scorso (9 luglio, ndr) dedicato a La sentenza del Tar del Lazio sul Provvedimento Ivass 97 è stato seguito da oltre 2.000 colleghi che hanno utilizzato la piattaforma Zoom o la diretta sul canale Youtube. Un successo nel successo, verrebbe da dire: la storica sentenza del Tribunale amministrativo, che ha riconosciuto le ragioni degli intermediari tutti, sia nel metodo che nel merito, ha destato interesse, plauso ed anche curiosità alimentando il senso di appartenenza negli iscritti a Sna e ottenendo un dovuto riconoscimento anche da parte di tanti colleghi che non aderiscono al nostro sodalizio. Ed è un successo che nasce dalla professionalità, dal lavoro comune, dall’entusiasmo di colleghi che con puro spirito di volontariato riescono ad organizzare eventi di spessore con la partecipazione di ospiti e relatori di assoluto prestigio.
Certo è che l’evento ha rappresentato un momento importante nella centenaria storia del Sindacato; non capita spesso (quasi mai, in realtà) che una Authority, come l’Istituto di vigilanza, venga pesantemente redarguito da un altro organo istituzionale universalmente noto come il Tar del Lazio. Tanto di cappello al Presidente Demozzi, al suo Esecutivo ed anche agli avvocati Gianluigi Malandrino e Antonino Galletti che hanno portato avanti da par loro la battaglia in sede giudiziaria. In particolare l’intervento di Malandrino nel corso quale ha esposto i presupposti, i principi e lo sviluppo delle argomentazioni utilizzati in sede giudiziaria, è stato particolarmente seguito ed apprezzato e lo dimostrano i tanti quesiti postigli dai partecipanti nel question time al termine delle relazioni.
Il convegno si è aperto con il direttore Roberto Bianchi che ha introdotto con grande efficacia i vari relatori. Il primo intervento è stato dell’amico Luigi Viganotti, presidente di Acb, associazione di rappresentanza dei broker, che ha sostenuto nei mesi scorsi le tesi di Sna, convinto com’è che i broker e gli agenti devono stare dalla stessa parte nell’ottica di ottenere una vera semplificazione nelle procedure e nei processi che l’attività di un intermediario comporta. Molto interessanti anche le esposizioni dell’avvocato Antonino Galletti, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che ha esaminato come la giustizia amministrativa possa tutelarci (cosa che ha peraltro fatto in questa occasione) dagli eccessi burocratici degli organi della pubblica amministrazione. Domenico Fumagalli, già direttore di Sna e da molti anni consulente del Sindacato, è intervenuto per valutare gli effetti e le conseguenze che la sentenza del Tar ha prodotto e potrebbe produrre nell’intermediazione assicurativa. Dario Piana, Presidente del Comitato dei Presidenti di Gruppo iscritti a Sns, ha lanciato un accorato appello all’unità della categoria, rivolgendosi anche a chi ha scelto un'altra collocazione sindacale, evidenziando come l’agente di assicurazione deve porsi a difesa dei consumatori muovendosi con trasparenza e con regole condivise.
Dulcis in fundo Claudio Demozzi. Il Presidente nazionale di Sna si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe e, per la prima volta in assoluto in un’assemblea pubblica, ha citato “il fantomatico progetto Moss”, riportandone le astrusità e le fake news degli scorsi mesi circa il ricorso al Tar quando, attraverso i vari canali di comunicazione adottati, si parlava esplicitamente di inammissibilità del ricorso e di sconfitta del Sindacato. “Chiedo umilmente scusa a tutti coloro che sono stati raggiunti da comunicazioni strampalate,” ha detto Demozzi, “per la confusione che queste hanno provocato, per il danno di immagine che hanno arrecato a tutti noi, al Sindacato in primo luogo, ma in generale a tutti gli agenti che si riconoscono nell’attuale linea politica Sna e che si sono riconosciuti nella battaglia giudiziaria contro il provvedimento dell’Ivass, cioè la stragrande maggioranza. Chiedo scusa a nome del Sindacato anche se le scuse sarebbero dovute arrivare dagli estensori e dai distributori di queste fake news. In Sna - ha aggiunto Demozzi - esistono solide ed ampie garanzie democratiche, sedi appositamente deputate alle libere opinioni degli iscritti.
Chi non si riconosce nello statuto del Sindacato, chi sente continuamente il bisogno di screditare l’immagine dell’associazione largamente maggioritaria della categoria agenziale e ostacolarne l’azione, farebbe meglio a riconsiderare la propria partecipazione alla vita associativa, la propria adesione al sindacato, adesione che comporta necessariamente l’accettazione delle regole che il Sindacato democraticamente si è dato proprio a tutela della preziosa democrazia interna”.
Il Presidente Demozzi è quindi tornato sulla storica, vittoriosa sentenza dello scorso 23 giugno evidenziando che alcuni osservatori hanno riconosciuto a Sna una capacità di lettura e di comprensione delle norme di settore nazionali e comunitarie, in alcuni ambiti superiore addirittura a quella espressa dall’autorità di vigilanza. Un successo non solo giudiziario, quindi, ma molto di più. Basti pensare che all’interno della relazione annuale dell’Ivass, hanno trovato posto i principali argomenti del ricorso Sna al Tar del Lazio e lo stesso Presidente Luigi Federico Signorini, ha preso atto della protesta degli agenti dichiarando che l’Ivass riconsidererà le sue norme sulla distribuzione dei prodotti assicurativi, annunciando un passo indietro sulle disposizioni di vigilanza, considerate dal settore della distribuzione eccessivamente onerose ed inappropriate: ”Riconsidereremo la materia per ridurre al minimo anche con maggior coraggio che in passato, gli adempimenti burocratici non strettamente necessari senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo fondamentale che è quello di assicurare nella sostanza la tutela della clientela e la trasparenza del collocamento dei prodotti”.
Si tratta di una vittoria su tutta la linea, dunque, per tutta la categoria con il Sindacato nazionale agenti di assicurazione che assume, a pieno diritto e titolo, il ruolo di interlocutore autorevole e professionale del settore assicurativo nel confronto con le istituzioni, con la politica, con e per i consumatori.
Franco Domenico Staglianò

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