♦ Nel 2024 le imprese di assicurazione hanno registrato utili per circa 10,5 miliardi di euro, come certificato dall’Ivass nella recente Relazione Annuale che, come di consueto, fotografa la situazione economica del settore: 4,5 mld/€ riconducibili alla gestione Danni e ben 6 alla gestione Vita. Nel 2023 gli utili erano stati complessivamente pari a 8 miliardi di euro. Numeri decisamente importanti, se non addirittura straordinari, che inorgogliscono anche noi agenti, principali e insostituibili protagonisti del mercato assicurativo in Italia, nonostante la capillare presenza di canali alternativi.
Tuttavia, senza essere fini analisti economici e limitandoci a fare il cosiddetto "conto della serva", salta agli occhi che - nonostante tutto questo ben di Dio - qualcosa non torna, almeno per gli assicurati e - in particolare - per gli automobilisti. Questi ultimi, anche nel 2024 hanno messo mano al portafoglio e pagato la polizza Rcauto con un incremento del premio pari al 5% circa.
Tenuto conto che anche l’anno precedente (2023) le nostre compagnie avevano macinato altrettanti utili, la domanda sorge spontanea: per ridurre il costo delle polizze Rcauto in Italia – che ricordiamo sono tra le più onerose d’Europa – oltre a garantire enormi utili alle imprese, cos’altro deve accadere per far si che anche gli automobilisti italiani possano godere di questi risultati? Una domanda che giriamo volentieri all’Ania e all’Ivass.
Giacomo Anedda
Utili record per le compagnie di assicurazioni, ma le polizze Rcauto costano sempre di più. Perché?
