♦ A differenza del paracadutismo che necessita di coraggio per lanciarsi nel vuoto, il "paraculismo" si può invece praticare anche stando a casa in pantofole; al posto dell'aereo è sufficiente disporre di una invidiabile faccia tosta e qualche follower, sempre pronto ad innalzare il pollice.
In ogni momento possiamo assistere o partecipare nei social - più o meno attivamente - ai dibattiti, alle dispute, alle discussioni tra colleghi, con relative polemiche e vivaci confronti. È altrettanto risaputo che i toni non sono sempre quelli da seminarista e che, spesso, la verità viene spiegata e piegata a beneficio delle proprie teorie. Ammettiamolo, nei momenti morti della nostra giornata, ci piace bighellonare tra i messaggi; è un'attività rilassante anche quando le opinioni non convergono e anzi, proprio a dirla tutta, più contrastano e più ci appassionano. Ma siccome siamo anche grandi, grossi e vaccinati, sappiamo anche che non tutto quello che si dice e si scrive sui social, è oro colato.
Ci piace e ci rilassa, ma sino ad un certo punto però. Personalmente mi appassionano di meno e anzi le trovo insopportabili, le affermazioni dei "paraculi", vale a dire di quei colleghi che non spendono un solo centesimo per sostenere lo Sna, e che non soltanto non si iscrivono, ma si permettono il lusso di deridere chi presta la propria opera a favore del sindacato. Sono quei colleghi che non aderiscono mai alle iniziative sindacali per la categoria e, se viene indetto uno sciopero, aprirebbero le agenzie anche un’ora prima dell’orario consueto.
I "paraculi" li riconosci: sono quei colleghi che a commento di situazioni sgradevoli che gravano sulla nostra attività, concludono i loro bislacchi interventi con la retorica domanda: "E lo Sna cosa fa?".
Telepass, Conad, banche, fruttivendoli, idraulici, lustrascarpe ed altri soggetti economici vendono polizze? Riflessione del "paraculo": "E lo Sna cosa fa?".
Le compagnie impongono condizioni inaccettabili ai clienti ed agli intermediari? "E lo Sna cosa fa?".
L'Ivass emana circolari e regolamenti sempre più impattanti sul nostro lavoro? Per il "paraculo" la riflessione è sempre la stessa: "E lo Sna cosa ci sta a fare?".
I maestri della retorica arrivano addirittura a personalizzare il quesito per renderlo più efficace: "E Demozzi cosa fa?".
Il "paraculo" - ricordiamo anche che si tratta di una specie non in via di estinzione - ovviamente se ne guarda bene dal metterci la faccia. Non ama partecipare né tanto meno investire per la categoria. La sua azione politica inizia e finisce tra le mura della sua agenzia, ma se il Sindacato ottiene dei vantaggi, è lui il primo a pretenderli. Il "paraculo" ama stare affacciato alla finestra, con i gomiti sul davanzale ad osservare quello che altri fanno anche per lui. Se ne allontana, dal balcone, giusto il tempo per compulsare sulla tastiera per domandare: "E lo Sna che fa?".
Fedele all'italico motto: armiamoci e partite.
Giacomo Anedda
Il paracadutista da tastiera e l’enfatica domanda: "Ma lo Sna che fa?"
