♦ Dal 2000 svolgo attività di volontariato all'interno del Sindacato nazionale agenti e ho avuto l'opportunità di partecipare a numerosi gruppi di lavoro stimolanti, tra cui quello dedicato al Territorio e al Nucleo Assistenza Sindacale, il cd. NAS. Quest'ultimo è stato particolarmente gratificante poiché mi ha permesso di supportare concretamente i colleghi che affrontavano difficoltà con le loro compagnie mandanti. Ho inoltre collaborato attivamente con il gruppo dedicato ai nuovi iscritti.
Dopo dieci anni di impegno a livello locale, sono stato invitato a far parte di gruppi di lavoro nazionali, un riconoscimento di cui ancora oggi provo grande orgoglio, persino superiore all'esperienza nell'Esecutivo Nazionale. Quella prima esperienza in ambito nazionale mi ha fornito competenze preziose che hanno significativamente contribuito alla mia crescita sia in ambito sindacale che professionale. Ciò che mi ha colpito maggiormente sono state le persone incontrate in questi contesti: ognuna mi ha lasciato un'impressione profonda, sia per il loro percorso personale che, soprattutto, per la dedizione con cui investivano il proprio tempo, lavorativo e non, per aiutare gli altri.
Nel gruppo nuovi iscritti ho potuto apprezzare le qualità di Claudio Demozzi che già allora dimostrava notevoli capacità di leadership e seguivo con interesse i suoi articoli pubblicati sulla nostra rivista L'Agente di Assicurazione. È interessante notare come già nel 2006 il gruppo di lavoro affrontava tematiche all'avanguardia, come la creazione del primo database del Sna e l'obiettivo dei 10.000 iscritti, strategie che trovano ancora oggi applicazione.
Cito dalla Relazione morale e finanziaria dell’Esecutivo Nazionale del 39° Congresso Nazionale Sna svoltosi a Riccione presso il Palazzo del Turismo nei giorni 22, 23, 24 novembre 2005 un passaggio che mi sembra significativo:” Particolarmente intensa è stata l'attività svolta, nell'ultimo periodo, dalla Commissione Nuovi Iscritti... L'obiettivo che la commissione si è dato è stato quello di elaborare iniziative, proposte e progetti utili al fine di permettere al Sindacato di ampliare il numero degli iscritti, portandoli almeno a 10.000 nel prossimo triennio”.
In passato, si immaginava lo Sna, come un'organizzazione capace di raggiungere la fatidica quota 10.000, caratterizzata da coesione e unità sia pure più nelle aspettative che nei fatti, senza fazioni esterne e in effetti, all'epoca, esso funzionava come un'entità compatta, dove le diverse posizioni politiche e ideologiche trovavano spazio di confronto all'interno delle Sezioni, delle Commissioni e degli Organismi direttivi. I vertici dell'organizzazione manifestavano talvolta divergenze strategiche, ma il dibattito si svolgeva internamente, nel rispetto della struttura organizzativa. Oggi, invece, assistiamo a una dinamica differente: le discussioni spesso travalicano i confini istituzionali, assumendo toni eccessivamente polemici per ottenere visibilità, a discapito del dialogo costruttivo tra le parti finalizzato all'individuazione delle soluzioni più efficaci.
Dal mio canto, resto fermamente convinto, che il confronto e il dialogo con chi è portatore di diverse vedute rappresenti un fattore di crescita per l’organizzazione, in quanto un approccio dialettico permette di elaborare le proposte più valide e inclusive. Un Sindacato unito che promuove il dibattito interno risulta indubbiamente più solido e rappresentativo del sentire comune, rispetto a uno frammentato in sottogruppi che agiscono in modo autonomo e scoordinato, se non addirittura contrapposto.
Riguardo al Comitato Centrale del 15 e 16 aprile a Roma, pur seguendolo da casa, sono rimasto colpito dalla Relazione del Presidente che, oltre ad analizzare lo stato del settore, ha dedicato ampio spazio alle voci critiche verso lo Sna. Personalmente, avrei ridimensionato questo aspetto, per non conferire eccessiva rilevanza agli oppositori e alle loro posizioni che appaiono, a mio avviso, poco sostanziali. Ritengo che semmai dovrebbero essere loro stessi a conquistare attenzione attraverso iniziative e proposte concrete che apportino reali benefici collettivi agli iscritti.
Il Presidente, pur con le sue indubbie competenze e capacità, avrebbe potuto, a mio giudizio, sfruttare un'occasione così significativa come il Comitato Centrale per enfatizzare l'importanza del monitoraggio sull'attuazione del programma approvato dal Congresso di Caserta nel novembre dello scorso anno. Avrebbe inoltre potuto offrire ai partecipanti una prospettiva più dettagliata sugli orientamenti strategici dell'organizzazione, declinando con maggiore completezza le iniziative future.
Personalmente, avrei privilegiato un approccio orientato al dialogo inclusivo per identificare obiettivi comuni, senza disperdere energie nel rispondere a ogni singola critica mossa da una minoranza di così scarsa consistenza in termini numerici e di così modesto seguito da parte dei dirigenti locali. È fondamentale comunque riconoscere che la Presidenza e il suo gruppo dirigente stanno lavorando bene nel dare attuazione a quanto previsto dal programma elettorale. Se poi dovessi esprimere una perplessità, lo farei evidenziando semmai una certa continuità nella composizione del gruppo dirigente, nonostante nel tempo siano state effettuate alcune sostituzioni e integrazioni.
Il profondo mutamento del ruolo e della funzione dell'agente nel mercato assicurativo invita a riflettere sulla tradizionale saggezza del "squadra che vince non si cambia". Per garantire la continuità e la prosperità futura dell'organizzazione sindacale, un oculato rinnovamento potrebbe però apportare benefici significativi. In questo contesto, l'implementazione costituita da una scuola di formazione sindacale, che veda il coinvolgimento di figure storicamente vicine al Sindacato per il trasferimento di competenze, potrebbe inoltre contribuire all'individuazione e alla crescita di nuovi colleghi, capaci di apportare nuova vitalità, idee ed energie utili per un avvicendamento e per affrontare con successo le sfide future del settore.
Filippo Guttadauro La Blasca
Il mio punto di vista sul Comitato Centrale di Roma
