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Andrea Pieri


 Ci stiamo sempre più avvicinando al Congresso del Sindacato nazionale agenti di metà mandato dell’Esecutivo Nazionale guidato dal Presidente Claudio Demozzi, che si terrà a Caserta nei giorni 7 e 8 novembre prossimi. Da sempre, nella storia sindacale, è questo il luogo deputato per eccellenza per confrontarsi sulle numerose questioni che interessano la categoria degli agenti di assicurazione.
Sarà in esso che il Presidente Demozzi, coadiuvato dal suo Esecutivo, dovrà confrontarsi come previsto dallo Statuto, con i colleghi rispetto a quanto la linea programmatica e politica sindacale, che presentò due anni fa quando fu nuovamente eletto al Congresso di Cagliari, sia stata rispettata e quanto ancora resta da portare a compimento.
Quando fu scritto il nostro Statuto, da parte di coloro che sono ritenuti i padri fondatori del Sindacato, ciò che certamente non mancò loro fu l’alto valore democratico che li guidò nello scriverlo ed anche questo momento sindacale sarà lì a dimostrarlo, con regole molto chiare. Quelle stesse regole che danno poi equilibrio e contenuti alla strategia politica pensata da chi è stato chiamato a tutelare e, se del caso, cercare di migliorare gli interessi della categoria.
Essa è la nostra strategia, perché approvata e ritenuta la più valida al momento della rielezione di Claudio Demozzi. Entrando ancora più nel merito delle dinamiche che caratterizzano qualunque strategia politica, ci sono momenti in cui, chi guida la stessa, debba cercare la condivisione con altre realtà simili, se non addirittura con quelle che sono ritenute controparti. Ci sono però altrettante circostanze nelle quali, date le distanze non colmabili, tale condivisione non debba essere cercata, perché troppo distante dagli obiettivi della propria strategia. Anzi perseguire a tutti i costi una condivisione a dispetto di tali differenze incolmabili, sarebbe dannoso per tutto ciò che di buono politicamente è stato ottenuto fino a quel momento.
Tornando alle regole, più volte è stato detto che a qualunque livello e ruolo si viva la vita sindacale, queste devono essere rispettate da tutti. Non farlo sarebbe ancora una volta un errore che ci danneggia e che oltretutto ci indebolisce anche nei confronti di chi ci guarda dall’esterno.
Personalmente penso, ad esempio, che se mi trovassi al posto di Demozzi e con lui fortunatamente questo problema non si pone, non riterrei opportuno organizzare o prendere parte a un incontro in collaborazione con realtà con le quali non ho quella sinergia sindacale necessaria per poterlo fare, ancor meno non avendone mandato esplicito da parte degli organi deliberanti. Così come penso che anche i colleghi invitati, dovrebbero valutare attentamente se partecipare o meno, considerando i risvolti negativi che la loro partecipazione comporterebbe per il Sindacato.
Pertanto, cari colleghi, confrontiamoci nelle sedi appropriate, come il prossimo Congresso nazionale di Caserta, discutiamo pure rispetto a vedute diverse, perché spesso da esse nascono le migliori soluzioni, ma facciamolo rispettando la linea politica intrapresa dall’Esecutivo Nazionale in carica su prescrizione del Congresso precedente, evitando comportamenti che la possano in qualche modo danneggiare. Ricordiamoci che ogni nostra decisione, quando parliamo di Sindacato, non potrà mai essere individualistica, quanto piuttosto rivolta a quel senso di collettività che dovrebbe ispirare qualsiasi azione sindacale in quanto nell’interesse della nostra categoria.
Andrea Pieri

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