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Andrea Pieri


♦ Dal Comitato Centrale di Milano, ultimo appuntamento prima del Congresso Nazionale elettivo che si terrà dal 20 al 21 aprile in Sardegna, Claudio Demozzi manda un segnale molto chiaro e deciso su come, se sarà nuovamente eletto, continuerà a svolgere il suo ruolo di Presidente, definendosi un buon padre di famiglia, a cominciare dalla giudiziosa amministrazione delle risorse del Sindacato, anche perché, senza di esse, lo stesso sarebbe destinato a fermarsi.
Sugli altri temi strategici, circa ad esempio la sinergia con i Gruppi Agenti, continuerà a lavorare sulla piena integrazione, essendo stato questo un passaggio culturale importante che lo stesso Demozzi ha dovuto affrontare, data l’iniziale criticità dei rapporti tra rappresentanza generalista e rappresentanze aziendali. Oggi però, anche grazie al lavoro svolto dal Presidente del Comitato dei Gruppi Daria Piana e dal suo vice Salvatore Palma, il legame naturale si è trasformato in condivisione e unione di intenti, attraverso le numerose comuni battaglie portate avanti.
Naturalmente poi il Sindacato, per continuare ad affrontare le tante sfide importanti che si sono già avviate, dovrà al suo interno continuare a lavorare sulla partecipazione attiva dei propri iscritti, con l’intento che tutti possano dare un contributo utile al raggiungimento degli scopi che il Sindacato si è prefisso. Demozzi non a caso ha fatto ai presenti tre domande, che definirei cruciali dell’intero Comitato, anche perché rivolte a quelle che sono ritenute da sempre le truppe scelte: “(La prima) Relativamente ai dati dei clienti manteniamo ferma la nostra posizione? (La seconda) Continuiamo a sollecitare i presidenti dei Gaa affinché si astengano dal sottoscrivere accordi aziendali peggiorativi? (La terza) Teniamo fermo il nostro diniego rivolto all’Ania, cioè la nostra indisponibilità a sottoscrivere lo specifico passaggio della piattaforma di rinnovo dell’Ana 2003 che prevede la Titolarità dei dati esclusivamente alle imprese, consapevoli di ciò che questo comporta?”.
Le risposte dei presenti sono state tre forti e decisi Sì.
Era una conferma dell’unione su idee molto importanti che Demozzi doveva raccogliere, su altrettanti temi fondamentali dal punto di vista politico, dovendo continuare ad affrontare, in futuro e a beneficio dell’intera categoria, momenti molto difficile e complicati a livello di equilibri politici. Era necessario capire cioè se tutti erano rimasti fermi sulle richiamate posizioni sindacali e così è stato.
Solamente però continuando con un alto confronto democratico al nostro interno, con la trasparenza di esporre le proprie idee senza secondi fini e rispettandosi gli uni con gli altri, riusciremo a superare anche l’attuale fase di grave criticità per la categoria. L’essenziale, come ha sottolineato Demozzi a conclusione dei lavori, consiste nell’andare sempre fieri anche nel futuro, come lo siamo oggi, di far parte del grande Sindacato nazionale agenti.
Andrea Pieri

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