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Tiziano Salerno


♦ Lo scorso 27 Aprile, a Roma, si è tenuto l'evento Innovation by Ania 2024, è stata una giornata di riflessione e confronto sul tema dell'Intelligenza Artificiale (IA) e il suo impatto nel settore assicurativo italiano.
L'evento ha visto la partecipazione di autorità, esperti del settore e rappresentanti del governo. I lavori sono stati aperti dalla presidente dell'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania), Maria Bianca Farina, la quale ha sottolineato l'importanza cruciale che l'IA riveste per il futuro del settore assicurativo e per l'economia italiana nel suo complesso.
Durante la giornata sono stati affrontati diversi temi legati all'IA, tra cui il suo ruolo come elemento abilitante per una nuova rivoluzione produttiva e le sfide e opportunità che presenta per il settore assicurativo. Il sottosegretario Butti ha tenuto un intervento focalizzato sulla strategia del governo italiano in tema di IA, evidenziando l'importanza di garantire un utilizzo etico, inclusivo e sostenibile di questa tecnologia.
Uno dei punti chiave emersi durante l'evento è stato il ruolo dell'IA nell'ottimizzazione dei processi assicurativi, dalla gestione dei rischi alla personalizzazione dell'offerta per i clienti. Proprio su questo punto vorrei soffermarmi e vorrei tanto capire cosa implica una frase così “politica”. Ottimizzare i processi assicurativi significa letteralmente rendere qualcosa il più efficiente, efficace o vantaggioso possibile, attraverso la semplificazione dei processi, delle risorse o dei risultati. In altre parole, si tratta di massimizzare il rendimento o il valore di un sistema, di un processo o di un'attività, riducendo al contempo sprechi, costi o risorse impiegate.
Converrete come sia utile comprendere quale sia la rotta che Ania vorrà tracciare e di quali risorse si stia parlando, perché letta così sembra che l’avvento dell’IA in campo assicurativo possa essere la nuova cavalcata delle mandanti dopo la debacle del “progetto dirette”, in pratica potremmo parlare di disintermediazione 4.0? Se si trattasse di semplificare (cosa che vedremmo fare per la prima volta da anni, nonostante venga costantemente predicata da politica, istituzioni, autorità e mandanti, ma sempre puntualmente dimenticata, davvero serviva l’IA? Non sarebbe sufficiente un minimo di buonsenso e persone preparate?
Si è discusso anche dell'importanza di stabilire norme uniformi per eliminare le disparità regolatorie e garantire l'accesso equo alle fonti di dati e in questo caso mi permetto di aggiungere che sarebbe utile pensare ad una uniformità a tutto campo e non solo dove interessa (vedi Preventivass).
Durante l’evento sono state presentate diverse soluzioni innovative basate sull'IA, che potrebbero trasformare radicalmente il modo in cui le compagnie assicurative operano e interagiscono con i propri clienti, speriamo senza dimenticare che sono anche i nostri clienti, repetita iuvant. Potrebbe migliorare l’analisi antifrode e la gestione dei dati in tempo reale, restituendo un’esperienza completa ai clienti.
In sintesi, l'evento ha evidenziato come sia fondamentale una collaborazione sinergica tra il settore privato, il governo e le istituzioni per sfruttare appieno il potenziale dell'IA e trasformare l'innovazione in un vantaggio competitivo per l'Italia e poter così restare al passo con i tempi. È certo che le l’IA farà passi da gigante essendo una tecnologia nuova e con illimitate possibilità di applicazioni nel mondo assicurativo, ricordiamoci però che l’IA al momento sa elaborare moltissimi dati in pochissimo tempo, ma andranno strettamente monitorati i criteri e le linee guida che le verranno impartite, poiché uno strumento difficilmente ha una natura buona o cattiva, è l’utilizzo che se ne fa a determinarne la natura stessa.
Tiziano Salerno

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