MILANO - In qualità di Coordinatore della Commissione Solidarietà Sna, di cui mi onoro di far parte, invito me per primo e tutti gli iscritti allo Sna a dimostrare il proprio sentimento di fratellanza, di sostegno materiale aderendo massicciamente alla raccolta di fondi a favore dei colleghi dell’Emilia Romagna.
IBAN: IT02J0569601800000004515X12
Banca: BANCA POPOLARE DI SONDRIO
Intestatario: SINDACATO NAZIONALE AGENTI DI ASSICURAZIONE
Causale: RACCOLTA FONDI A FAVORE DEGLI AGENTI ALLUVIONATI DELL'EMILIA ROMAGNA
Gli iscritti al Sindacato si riconoscono appartenenti ad un unico nucleo che sa accogliere e proteggere ogni singolo individuo, percependo quanto il valore di ciascuno sia importante per il benessere della collettività. Ogni qual volta accade un disastro, in ognuno di noi scatta infatti quel senso di solidarietà e di partecipazione che ha permesso al nostro Paese di uscire da situazione calamitose spesso drammatiche.
Rivolgo un particolare appello ai Segretari delle Sezioni provinciali Sna d’Italia affinché mettano a disposizioni parte delle risorse che hanno nelle loro casse, a sostegno dei colleghi alluvionati che hanno bisogno di un aiuto concreto, in una gara solidaristica unica. Sono altresì certo che il vertice sindacale attingerà alle riserve all’uopo costituite, unendosi all’impegno che gli iscritti e le sezioni sapranno dimostrare. Come sono convinto che la destinazione delle somme raccolte sarà decisa in forma collegiale dalle Sezioni provinciali dell’Emilia Romagna e dal Comitato regionale emiliano.
Eppure questa parola dal significato antico “Solidarietà” a cui i romani attribuivano il significato del pagamento in solido di un debito contratto da un’altra persona, costituendo in tal modo con il solidale un legame di interdipendenza, si è sviluppato durante la rivoluzione francese quando la parola "solidarité" uscì dall’ambito giuridico ed economico in cui veniva utilizzata e cominciò a indicare un atteggiamento di supporto, sostegno e vicinanza ai propri concittadini e connazionali. Una parola che superò poi i confini francesi diffondendosi in tanti altri Paesi in cui la valenza sociale si espanse a tal punto da abbracciare l’intero genere umano e tutte le persone in stato di bisogno senza distinzioni di nazionalità, sesso o religione.
A questo spirito e a questi valori, io penso, la nostra organizzazione Sna debba rifarsi, come certamente era lo spirito originario di un sindacato dei diritti, della difesa della categoria, senza mai perdere d'occhio la solidarietà.
Credo ve ne sia bisogno, specialmente oggi in cui prevalgono nella nostra società piuttosto disvalori, essendo privilegiata più la vacuità e la vanità dell'apparire che la concretezza e l'interiorità dell'essere. Si vive infatti per l'apparire e non per l'essere, secondo un modello imperniato sull'avere, sul possesso.
Il nostro deve al contrario essere un sindacato dove prevalgano anche gli aspetti etico-deontologici che diano credibilità e certezze ai colleghi e soprattutto ai più giovani i quali intendano cimentarsi in questa nostra attività con lo spirito della difesa degli interessi propri, ma anche del cliente. E' solo attraverso la ripresa del valori professionali della consulenza e nel rispetto dei principi professionali e morali che fortunatamente lo Sna si è dato e a cui tutti devono rifarsi, che la nostra attività tornerà ad essere non un mestiere come un altro, ma una vera e propria ragione di vita, al riparo dalla cieca accettazione delle logiche industriali delle mandanti che vorrebbero farci diventare semplici e banali distributori di polizze confezionate a tavolino e non formulate su misura nel rispetto delle reali esigenze provenienti dal nostro cliente e nel contempo del nostro ruolo di professionisti indipendenti.
Filippo Guttadauro La Blasca