MILANO - Non si placano le reazioni alla decisione dell'Esecutivo di rendere operativa la norma che estende agli agenti di assicurazione l'applicazione delle ritenute a carico dei soggetti che corrispondono provvigioni. Con una dura nota ufficiale è intervenuto il sen. Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del Partito Democratico, che tanto si era speso nelle ultime settimane per escludere tale provvedimento.
“Con la Legge di Bilancio - ha affermato il sen. Misiani - il Governo ha colpito ingiustamente una categoria, gli agenti e i broker assicurativi, che vede il proprio reddito certificato all’origine dalle compagnie assicurative, spacciando per lotta
all’evasione una norma tecnicamente priva di senso, che produrrà danni rilevanti ai soggetti interessati togliendo liquidità alle agenzie e mettendo a rischio la sopravvivenza di quelle di minore dimensione. Nonostante le proteste delle associazioni di categoria e gli emendamenti presentati, tra i quali uno del Pd a mia prima firma - ha proseguito Misiani - il Governo ha confermato la scelta, prevista nell’art. 23 della Legge di Bilancio, di estendere anche agli agenti e ai mediatori di assicurazione l’applicazione delle ritenute a carico dei soggetti che corrispondono provvigioni. La previsione di incasso scritta nella relazione tecnica della Legge di Bilancio è molto rilevante, ben 587 milioni di euro nel 2024, ma rimarrà in gran parte sulla carta: le stime si basano infatti su ipotesi di evasione fiscale fantasiose e inverosimili, visto che gli intermediari ricevono le provvigioni con mandati di pagamento sempre tracciati".
Il risultato di queste decisioni "è un doppio danno: da una parte - ha sottolineato il sen. Misiani - una ingiusta penalizzazione di chi le tasse già le paga, e dall’altra la previsione di coperture fragili e irrealistiche nella Legge di Bilancio. E’ un pessimo modo di agire”.
Luigi Giorgetti