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MILANO - “Ci auguriamo che queste voci non siano fondate, perché sarebbe una sorta di presa in giro se rientrasse dalla finestra ciò che è stato fatto uscire dalla porta; gli italiani che lavorano nell’intermediazione assicurativa, così come tutti i venditori che non siano agenti di commercio, non sentono il bisogno di  finanziare Enasarco attraverso l’imposizione di nuovi obblighi contributivi. Stiamo parlando di una collettività generalmente a basso reddito o comunque con serie difficoltà a far quadrare i conti, per cui questo nuovo tentativo di imporre la contribuzione Enasarco appare veramente ingiusta e dimostrerebbe scarsa sensibilità verso i lavoratori a partita Iva”. Commenta così il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi, che conferma telefonicamente di avere notizia di voci secondo le quali l’obbligo contributivo Enasarco potrebbe riapparire attraverso il Decreto “Milleproroghe” che vedrebbe la luce il prossimo 29 gennaio, visto che l’emendamento alla Legge di Bilancio, che ne prevedeva la riformulazione, è stato accantonato e che pertanto, almeno per il momento, il pericolo sembrerebbe scampato.
“Gli agenti assicurativi versano già tre forme di previdenza obbligatoria, è assurdo imporne una quarta!”, conclude il Presidente Demozzi con la consueta chiarezza e determinazione.
La Redazione

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