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MILANO - Come noto nel 2018 il Sindacato, guidato da Claudio Demozzi, ha presentato ricorso al TAR Lazio contro alcuni passaggi del Regolamento Ivass n. 40, al fine di vedere riconosciuto il diritto degli Agenti a rimanere iscritti alla Sezione A del R.U.I. indipendentemente dal possesso o meno di un incarico agenziale rilasciato da una o più Imprese, purché muniti di polizza r.c. professionale.
"L'intento era e rimane quello di vedere riconosciuto il titolo professionale di Agente professionista indipendentemente dal rapporto con le Compagnie, visto che al titolo si accede superando un esame di Stato e non certo grazie al Mandato agenziale, come previsto dalle norme di settore", chiarisce il presidente nazionale Sna Claudio Demozzi.
Con il ricorso Sna accolto, gli agenti potrebbero proseguire la loro attività, sotto altre forme come ad esempio attraverso le libere collaborazioni o prestando consulenza assicurativa, anche dopo aver raggiunto i limiti di età, dopo una revoca o dopo il pensionamento. Per il TAR Lazio, invece, l'Ivass avrebbe agito nel rispetto della Legge e dunque, con Sentenza n. 03248/2023 pubblicata il 24 febbraio scorso, l'istanza Sna è stata respinta.
Proprio in questi giorni il Sindacato ha presentato ricorso in appello (Consiglio di Stato di Roma) contro detta Sentenza. 
"La posizione del Sindacato sul punto è nota al pubblico ed anche all'Ivass, nonché al Ministero. Da più parti raccogliamo la solidarietà e la condivisione di colleghi ed esperti della materia, ma il TAR sembra fermo su posizioni che non tengono conto dell'evoluzione intervenuta nel mercato della distribuzione assicurativa, in Italia, nell'ultimo decennio", precisa il presidente Demozzi, che aggiunge "chi in queste ore sta diffamando, ancora una volta, il Sindacato facendo passare questa Sentenza per un segreto di Stato, non sa che questa battaglia è in corso da cinque anni e non certo in forma riservata. Se ne è occupata anche la stampa in più occasioni, per cui chi diffonde notizie palesemente false dovrebbe prima informarsi, anche se, devo ammettere, la credibilità di questi soggetti è talmente compromessa che ogni appello in questo senso è destinato a cadere nel vuoto".
La Redazione

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