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Claudio Demozzi


CAGLIARI - Il 56° Congresso Nazionale Sna celebrato a Santa Margherita di Pula (Cagliari) il 20 e 21 aprile si è concluso con l’elezione del Presidente Nazionale Claudio Demozzi, che ha così iniziato il suo quinto mandato alla guida del Sindacato. L’Esecutivo Nazionale, eletto nella lista unica, sarà formato da Elena Dragoni, che vede confermato l’incarico di Vice Presidente Vicario, Sergio Sterbini, Vice Presidente, Marcello Bazzano, Paolo Bullegas, Betty Ferraro, Fabio Occhiuto, Emiliano Ortelli, Sandro Prini, Maurizio Ragni, tutti riconfermati e da Giuseppe Giardinella e Marco Vagaggini, nuovi ingressi nella squadra di governo Sna.
Per la prima volta dopo 11 anni, il Congresso ha visto la presentazione di due liste, la seconda delle quali guidata dal candidato alla presidenza Massimo Pegoraro, che ha riportato 53 voti, contro i 322 della lista Demozzi. La conferma della linea politica del Sindacato era comunque scontata, considerato l’enorme consenso che la sostiene da anni grazie ai rilevanti risultati raggiunti, alle vittorie riportate nelle difficili e complesse battaglie per la difesa dei diritti della categoria e alla crescente autorevolezza del Sindacato presso le istituzioni, le controparti e le associazioni consumeristiche.
Ma oltre al successo riportato con il voto, a dimostrare ulteriormente il consenso riscosso da Demozzi e dalla sua proposta politica, fin dall’inizio dei lavori lo staff del Presidente uscente è stato letteralmente assediato da colleghi che intendevano sottoscrivere la lista per dare una ulteriore palese dimostrazione di stima e sostegno, oltre a quelle espressa nel segreto dell’urna Superato il minimo di trenta firme previsto dallo Statuto, la raccolta si è dovuta fermare a oltre 200 firme poco prima della scadenza del termine per il deposito della lista.
La presentazione di una seconda lista ha reso particolarmente appassionato il dibattito, anche se la quasi totalità dei circa sessanta interventi era dichiaratamente favorevole alla continuità dell’attuale azione politica.
In un passaggio della Relazione morale e finanziaria del Presidente si legge che il Sindacato “è un contenitore ampio, inclusivo, aperto, ma certamente unitario. Unitario, che non significa ‘a pensiero unico’. Unitario con pluralità di opinioni che però trovano sempre la sintesi unitaria attraverso le regole della democrazia, che sono garantite dal nostro Statuto”.
È proprio a partire da questo pensiero condiviso, non si può che auspicare, nell’interesse di tutti, che le modalità offensive e calunniose che hanno caratterizzato l’espressione di dissenso, diffusa anche sui social, appartengano ormai al passato e lascino spazio alla manifestazione di pensieri e proposte nel solco istituzionale e secondo le modalità democratiche previste dallo Statuto. Sono le Assemblee provinciali, infatti, a proporre al Sindacato le istanze di base (art, 12); sono i Comitati Regionali a esprimere le istanze della regione nel Comitato Centrale (art. 15); è il Comitato Centrale a sviluppare la politica deliberata dal Congresso Nazionale e a vigilare sulla sua corretta attuazione (art. 25); è il Consiglio direttivo, formato dai Coordinatori Regionali, a dibattere la politica del Sindacato e verificare l’azione dell’Esecutivo Nazionale (art. 27).
Sono questi gli strumenti della democrazia del Sindacato e l'efficacia del loro utilizzo dipende esclusivamente dalla volontà e dal senso di responsabilità degli iscritti.
La Redazione

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