MILANO - Nei giorni scorsi è pervenuta in Redazione la notizia che Vittoria Assicurazioni è il nuovo sponsor ufficiale della Federazione Italiana Rugby. La riporto volentieri perché nonostante il buon senso mi suggerisca maggiore prudenza, continuo a fare su e giù per i campi di gioco indossando i pantaloncini corti (bianchi tengo a precisalo e non rossi come l’età richiederebbe da tempo) con la palla ovale in mano e il paracolpi tra i denti.
L’accordo di sponsorship vedrà la compagnia affiancare l’organo di governo del rugby italiano sino al 2023, anno della Rugby World Cup maschile in programma in Francia. Al di là delle reali motivazioni che hanno spinto la compagnia meneghina a sostenere il movimento rugbystico – il direttore generale Matteo Campaner afferma essere la convinzione che il rugby rifletta quanto di più caro a Vittoria e cioè il profondo rispetto e il concetto di squadra – ritengo che la scelta possa giovare all’immagine di solidità, di coesione e di forza trasmessa all’esterno dall’azienda della famiglia Acutis.
Un sodalizio che potrebbe risultare funzionale ad entrambi i protagonisti e che comunque spero orti fortuna alla nazionale italiana, impegnata nella ricerca di una nuova identità imperniata sui giovani, alla quale va il mio personale e auspico di tutti, in bocca al lupo.
Roberto Bianchi