FIRENZE - 4 novembre 1966, una data impressa nella mente e nel cuore di tutti i fiorentini: l’Arno che nottetempo rompe gli argini e sommerge la città seminando distruzione e vittime, ha segnato una pagina tragica nella storia, non solo del capoluogo toscano, ma allo stesso tempo dando il via ad una sorta di nuovo rinascimento suggellato dagli "angeli del fango" giunti da ogni dove per venire in soccorso di una delle più belle città del mondo.
La sezione Provinciale Sna di Firenze, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana dell’Ordine dei Giornalisti, nella giornata di ieri (4 novembre 2024, ndr), nel 58° anniversario, ma ricordando al contempo altri due eventi alluvionali che hanno colpito la regione, nel novembre 2023 nel comune di Campi Bisenzio e, qualche settimana fa nel territorio di Siena e della Val d’Elsa, ha organizzato un convegno di ricordo e di studio sul cambiamento climatico. La Sala Blu del Museo Cenacolo di Fuligno a Firenze ha ospitato un evento di altissima levatura che ha visto la presenza di oltre cento partecipanti che hanno potuto seguire gli interventi dei relatori più autorevoli del settore.
Dopo i saluti istituzionali da parte della presidente della sezione fiorentina dello Sna Daniela Rachini e del presidente del comitato tecnico-scientifico della Fondazione Ordine dei Giornalisti della Toscana Marcello Mancini, ha preso la parola Nicola Novelli, agente di assicurazione e giornalista professionista, direttore di nove.firenze.it quale moderatore del convegno.
La prima parte della mattinata è stata dedicata all’esposizione della problematica legata agli eventi alluvionali, alle motivazioni per le quali questi si verificano ed agli errori commessi dall’uomo che in qualche modo li hanno favoriti: gli interventi di Paolo Billi Professore di Dinamica Fluviale e Geomorfologia presso l’Università di Ferrara, di Elena Bresci, Professoressa associata dell’Università di Firenze di Idraulica Agraria e sistemazioni idraulico-forestali e del Colonnello dei Carabinieri Paolo Caramalli, responsabile del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Prato, hanno fatto chiarezza sulla questione, destando particolare interesse tra i presenti, molti dei quali sono intervenuti con osservazioni e domande.
Nella seconda parte della mattinata si è affrontato il tema sulla mitigazione del danno da alluvione alla vigilia dell’obbligo assicurativo, con una tavola rotonda forzatamente ridotta per l’assenza, dovuta purtroppo ad un evento luttuoso, di Umberto Guidoni Co-direttore e segretario generale dell’Ania, che ha visto la partecipazione di Emilia Giusti assegnista di ricerca dell’Università di Firenze e di Claudio Demozzi Presidente nazionale di Sna. La Giusti ha esaminato tecnicamente gli articoli della legge 213 del 2023, che ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa per le imprese in Italia in caso di eventi catastrofali, evidenziandone punti di forza e criticità, con quegli aspetti che necessitano di maggiore chiarezza e sottolineando che, pur in presenza dell’obbligo di sottoscrizione, ad oggi non è stato ancora presentato il regolamento attuativo. Il Presidente Demozzi ha sottolineato ulteriormente l’assenza di un regolamento attuativo, ma ha anche tenuto a precisare che è assolutamente necessario che ci sia la massima chiarezza nella declinazione delle garanzie, ma anche un corretto collocamento delle soluzioni assicurative, denunciando in proposito l’attività di alcuni istituti di credito che sembra le stiano, non solo già proponendo in assenza del medesimo regolamento attuativo, ma in maniera quasi indiscriminata ai clienti azienda che si rivolgono loro per l’accesso al credito. In conclusione della tavola rotonda si sono succeduti gli interventi dei presenti in sala che hanno dimostrato di avere molto apprezzato sia la relazione di Emilia Giusti (in pubblicazione nel prossimo numero de "L’Agente di Assicurazione", ndr), che la proverbiale franchezza espositiva del Presidente Demozzi.
Franco Domenico Staglianò