MILANO - Ancora una volta il Sindacato degli agenti di assicurazione si trova costretto ad adire l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per fare fronte ad iniziative che potrebbero ostacolare, limitare, impedire l’esercizio del Plurimandato e con esso l’autonomia professionale degli agenti assicurativi. Si tratta questa volta dell’Accordo-dati per il quale Generali ha ottenuto la firma di accettazione dei Gruppi Aziendali Agenti Generali (G.A.G.I. di Cirasola, GAAG di Canu, GAAT di Salvi, UNAT di Musto e Anagina di Nicolao).
Si tratta, altresì, dell’Accordo cliente-Generali, in base al quale ogni cliente conferisce alla compagnia, e non all’agente, i propri dati per l’attività consulenziale e per l’analisi dei propri bisogni assicurativi.
Per il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi “un dato vicino al 20% degli intermediari assicurativi operanti in Italia, a seguito delle criticità in precedenza evidenziate, si troverà in una condizione di 'monomandato di fatto'. Tali accordi aziendali realizzano, come spiegano i legali del Sindacato, un grave vulnus per l’intero sistema assicurativo, pregiudicando in modo significativo quegli elementi di libera concorrenzialità che dovrebbero caratterizzare l’attività di intermediazione assicurativa. Il Sindacato - aggiunge Demozzi - ha fortemente contrastato accordi di questo tipo, consapevole degli inevitabili pregiudizi che ne conseguono e degli effetti distorsivi sulla concorrenza, sull’autonomia degli Intermediari e sulle loro prerogative professionali”.
Secondo il Presidente nazionale Sna “molti Accordi-dati sono risultati critici, ma in questo caso sembra di poter dire che sia stato superato ogni limite e che gli agenti insieme ai loro clienti stiano rischiando, su questo fronte, come mai avvenuto in passato”.
La Redazione
Accordi Generali sotto la lente dell'Antitrust. Sna presenta la segnalazione. Demozzi: il 20% degli intermediari si troverà in condizione di monomandato di fatto
