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LA SEDE DELLA CORTE D'APPELLO DI TRIESTE

 

MILANO - "La Corte d'Appello di Trieste, collegio Lavoro, all'esito della trattazione scritta della causa ai sensi dell'art. 221 del d.l. 34/2020 e della odierna riunione in Camera di Consiglio ha pubblicato mediante deposito del dispositivo in Cancelleria la seguente sentenza: respinge l'appello proposto dall'Istituto Nazionale di Previdenza ed Assistenza (Inps) avverso la sentenza del Tribunale di Udine che integralmente conferma. Condanna la parte appellante (Inps) a rifondere all'appellato anche le spese di questo grado di giudizio, oltre rimborso forfettario nella misura massima...".
Si chiude così, il 24 marzo 2022, la vicenda di un'agenzia di assicurazione, iscritta Sna e tutelata dai Legali del Sindacato, che si è vista notificato un verbale di accertamento da parte del locale Ispettorato del lavoro (di Trieste), cui ha fatto seguito l'azione dell'Inps che mirava ad incassare ingiustamente i contributi sulle differenze retributive dei lavoratori dipendenti soggetti al CCNL Sna/Confsal.
La tesi dell'ispettore del lavoro intervenuto, forse su segnalazione, era che il contratto leader del settore dovesse essere, per definizione, quello sottoscritto dai sindacati confederali e dunque che anche le relative tabelle retributive dovessero in qualche modo essere considerate vincolanti. I numeri, come noto, attestano tutt'altro e cioè che il contratto collettivo leader del settore assicurativo agenziale, in Italia, è quello firmato da Sna con Fesica-Confsal e Confsal-Fisals come risulta altresì dai dati ufficiali del CNEL.
"Abbiamo praticamente vinto tutte le cause che sono state fatte, a partire da quelle promosse dalla Fisac-Cgil, con rare eccezioni. Ora basta! I detrattori si mettano l'animo in pace ed accettino il dato di fatto. Gli agenti assicurativi sono liberi di applicare il loro CCNL anche se questo non piace a qualche potere forte o supposto tale", è il duro commento del Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi, che si dice soddisfatto per l'esito della vertenza che "ha fatto giustizia". Il Presidente Demozzi non ha mancato di ringraziare l'avv. Pierangelo Ferranti, del Foro di Roma, difensore dell'agente in questa vicenda. 
La Redazione

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