MILANO - La legge che reca disposizioni in materia di omicidio stradale continua a far discutere. Numerose Procure hanno mosso rilievi (anche di natura costituzionale) ad una normativa estremamente dura che forse non ha saputo conciliare da una parte la necessità di sanzionare con asprezza quanti alla guida in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di stupefacenti provocano la morte o lesioni gravi e dall'altra la garanzia di una sentenza con margini operativi da parte di chi è chiamato a giudicare. Sta di fatto con la legge esiste e occorre cautelarsi per quanto possibile. Ne abbiamo parlato con Vito Zaccagnino, presidente di Slp Assicurazioni, storica compagnia torinese del segmento Tutela legale.
Presidente, dalla fine di marzo del 2016 è entrata in vigore la Legge 41 sull'omicidio stradale. Cosa è cambiato nella pratica?
L'entrata in vigore della legge 41/2016 ha reso obbligatoria, oltre che per il caso dell'omicidio colposo, la procedibilità d'ufficio anche per le lesioni gravi o gravissime, fermo restando la possibilità per la persona offesa di procedere alla querela di parte anche per le lesioni lievi. Come era facile prevedere, la gestione dei procedimenti penali per omicidio colposo è diventata più costosa e complessa. Sono aumentati notevolmente i procedimenti penali per lesioni gravi o gravissime, mentre continuano i procedimenti penali che scaturiscono da querela di parte (anche se la vittima è stata tacitata economicamente dalla compagnia Rcauto). E ciò è confermato dall'incremento del numero di sinistri che si è registrato negli ultimi dodici mesi.
Che ruolo giocano le agenzie di assicurazioni in tal contesto?
Le agenzie si trovano in prima linea a dover dare esaurienti risposte ad assicurati che, improvvisamente, si trovano coinvolti in notifiche di atti ed in procedimenti penali. Si tratta di materia complicata, ma occorre conoscerla, almeno a grandi linee. In questi giorni abbiamo inoltrato una circolare esplicativa agli intermediari proprio a tale scopo. Abbiamo anche istituito una linea diretta con l'Ufficio Sinistri della nostra Direzione in modo che l'agente possa confrontarsi e chiedere consigli per dissipare qualsiasi dubbio e per tranquillizzare per quanto possibile il cliente.
Cosa deve sapere l'intermediario assicurativo?
Due-tre passaggi. Intanto, è importante tener presente che l'assicurato ha dei precisi obblighi contrattuali nei confronti della propria compagnia di Responsabilità civile auto e quindi bisogna agire in maniera tale da evitare che ad essa venga arrecato un qualsivoglia pregiudizio; nel contempo, bisogna intervenire presso la stessa compagnia o anche presso la compagnia che gestisce il sinistro per cercare di fare in modo, nei casi di conclamata o parziale responsabilità dell'assicurato, che si pervenga alla liquidazione dell'avente diritto, in quanto ciò porterebbe dei vantaggi all'assicurato imputato di omicidio o lesioni stradali colpose. In tale contesto, da gestire con attenzione e competenza, è poi la difesa penale dell'assicurato.
Luigi Giorgetti