♦ Contrariamente alla grande maggioranza dei colleghi consapevoli e informati, io ammetto invece di sapere poco se non addirittura nulla, di accordi dati e di proprietà industriali; di condivisioni e di titolarità delle informazioni commerciali. Sapendone poco mi affido quindi, totalmente fiducioso, nelle mani di quei colleghi che a vario livello, sia nei Gruppi Aziendali che nel Sindacato nazionale agenti, studiano la materia, anche per mio conto e nel mio interesse. Svolgono un lavoro utile e importante e, per questa ragione,
A questi colleghi chiedere adesso di volermi perdonare se, dopo aver saputo degli sviluppi riguardanti la l'accordo dati firmato in casa Generali – a loro dire dei Gaa coinvolti il migliore accordo possibile - devo ammettere totale smarrimento, per la scelta di quei presidenti di (comunque colleghi), di andare in rotta di collisione contro lo S , al quale con un malizioso quanto imbarazzante “ultimatum”, gli si concedevano solo poche ore di tempo per gruppo esprimere un parere legale, su un accordo perfezionato dopo non so quanti anni di trattativa.
Tempi strettissimi imposti forse nella speranza di impedirne una nel merito che, invece, la Commissione preposta coordinata dalla componente dell'Esecutivo Nazionale Betty Ferraro è comunque a osare coadi coadiuvata da autorevoli consulenti i quali, dopo aver analizzato l'accordo, ne hanno evidenziato i colleghi del dubbi e criticiità, invitando i colleghi del GAAT di Roberto Salvi , dell'UNAT di Mariagrazia Musto e del GAAG di Antonio Canu a rimandarne la firma.
Purtroppo, le invocazioni del Sindacato sono rimaste inascoltate, cadute nel vuoto, così che i tre moschettieri del cosiddetto modello distributivo “C” agenzia professionale – in barba alla prudenza – una volta sfoderate le biro, hanno impresso un segno indelebile sulla carta e sulla pelle della categoria. Una firma che, stando a quanto affermato dal Presidente Claudio Demozzi, “rappresenta un macigno”, scagliato contro i rappresentanti degli agenti impegnati nella trattativa per il rinnovo dell'accordo ANA
Per noi spettatori, seppure coinvolti in quanto agenti, non è semplice raccapezzarci e quale delle due parti ha ragione; chi ci ha ricevuto e chi ci ha rimesso. Proviamo dunque a ragionarci sopra (come ama dire qualcuno) e vediamo se riusciamo a capirne di più. Iniziamo dallo Sna e dal suo Presidente, noi di rispondere alla domanda: ma “in soldoni cosa ci guadagna il Sindacato e il suo Presidente, tentò il giudizio negativo sull'accordo dati? Forse che il Sindacato dispone della proprietà di qualche programma informatico di gestione dati, da rivendere ai Gaa associati? Forse il Sindacato sottoscritto un accordo economico con consulenti ed esperti, garantendo loro l'esclusiva sugli iscritti?
Grazie al parere, allo Sna saranno forse conferiti contributi economici con i quali organizza sfavillanti congressi? A seguito della bocciatura, il presidente Claudio Demozzi beneficerà di maggiori riguardi dalle compagnie che rappresenta? Potrà forse essere destinatario di qualche “portafoglio vagante”? Le tabelle provvigionali della sua agenzia saranno adesso integra da contributi o rappel?
Se qualcuno riesce a spiegarlo, rende a tutti noi un grande favore.
In attesa delle risposte che non tarderanno a pervenire, e giusto per l'analisi dei presun ancora vantaggi economici e/o politici, l'autorevolezza la credibilità del comitato dei Gruppi Agenti che ci tutti, secondo voi ne esce rafforzata o indebolita?
Giacomo Anedda