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Fallito il tentativo di evitare il peggio, Eurovita verso l'amministrazione straordinaria. Demozzi (Sna): Ricaduta d'immagine su tutto il settore pesa
88° Comitato Centrale Sna (17 marzo 2023), la Relazione del Presidente nazionale Claudio Demozzi
XXVIII Assemblea Generale del Gruppo Intermediari Assicurativi Italiana, Appuntamento a Cervia (Ravenna) il 24 e il 25 Marzo 2023
Il Tour Identity Sna arriva a Macerata, grande partecipazione ed entusiasmo da parte degli iscritti al Sindacato

Franco Domenico Staglianò


♦ Nella Relazione presentata all’88° Comitato Centrale Sna, il Presidente Nazionale Claudio Demozzi ha toccato il tasto dolente della scarsa redditività che colpisce le nostre agenzie, evidenziando il momento storico che stiamo attraversando caratterizzato da un calo nei volumi e nei premi incassati che fanno da contraltare ai lusinghieri, floridi bilanci delle Mandanti. “Fin dal Congresso del 2020 sosteniamo con forza la necessità di riaprire la contrattazione aziendale sulle tabelle provvigionali” dice il nostro Presidente ricordando che già allora era stata proposta una tabella unica nazionale di riferimento “per ispirare la negoziazione e per fungere da obiettivo comune”.
La tabella riporta le percentuali minime di riconoscimento provvigionale per i vari rami, Rcauto, Cvt e Rami Elementari, quantifica il contributo unificato di apertura e gestione dei sinistri, i diritti di quietanzamento e quelli per le variazioni contrattuali con o senza incasso di premio, declina il rimborso spese dovuto in caso di riscatto nel Ramo Vita e, infine, la corresponsione dei diritti fissi per l’emissione delle polizze tradizionali e digital. E questa tabella, che poniamo in visione, viene nuovamente illustrata ai partecipanti all’88° Comitato Centrale con la certezza che “alcune rivendicazioni economiche potrebbero entrare a pieno titolo nella negoziazione di secondo livello”, chiamando così in causa, nemmeno troppo velatamente, i gruppi aziendali.
Claudio Demozzi constata che sono ben pochi i Gruppi Agenti che hanno voluto o potuto intavolare una contrattazione con le proprie mandanti “su questo essenziale aspetto della nostra vita professionale” sostenendo che anche i dirigenti territoriali, che compongono il Comitato Centrale, e che militano nei gruppi aziendali, non si sono spesi abbastanza nel portare avanti questa causa palesando “la ormai cronica debolezza che colpisce, con rare eccezioni, la negoziazione su base aziendale con le imprese” anche perché i Gaa si scontrano con l’indisponibilità, l’insensibilità e l’arroganza delle loro potenti controparti. Addirittura “alcune grandi imprese hanno messo in atto precise strategie che limitano l’autonomia operativa delle agenzie, ostacolano la libertà imprenditoriale degli agenti” pregiudicandone la redditività attraverso tortuosi sistemi di incentivazione a scapito della “base certa (fissa) della remunerazione riconosciuta dalla tabella provvigionale di mandato”.
In sostanza le compagnie intendono così soppiantare questa tabella su cui noi agenti fondiamo i nostri bilanci e la nostra attività in termini di sviluppo, investimento e valutazioni per il futuro, “per non parlare dell’impoverimento ulteriore, probabilmente decisivo per le sorti della categoria se non riusciremo a fermarlo, messo in atto attraverso l’appropriazione dei dati dei nostri clienti” sconfinando in un territorio che anche la IDD ritiene di assoluta pertinenza degli agenti: l’analisi dei bisogni e l’attività consulenziale”.
Alcune grandi imprese, contravvenendo alle direttive europee recepite anche nel nostro Paese, sono riuscite ad espropriare gli agenti di queste loro esclusive prerogative inducendoli “a far sottoscrivere ai clienti agenziali contratti consulenziali e di analisi del bisogno” con i quali si riconosce all’impresa, e non all’intermediario, tali fondamentali attività. Ad oggi risulta che nessun Gruppo Aziendale Agenti di tali compagnie abbia dato vita ad azioni di protesta o atti di disconoscimento di questa anomala, “innovativa”, modalità distributiva. Il Presidente Demozzi pone una domanda, certamente retorica, alla platea del Comitato Centrale: possiamo permettere alle imprese di appropriarsi dell’attività consulenziale espressamente riservata a noi agenti per di più in spregio dell’art. 58 del Regolamento Ivass n° 40 e dell’art. 119-ter del Codice delle Assicurazioni Private?
No, senz’altro no. Questa la risposta.
Franco Domenico Staglianò

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