Venerdì, 26, Apr, 11:57 PM

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Filippo Guttadauro La Blasca

 

♦ Da un’attenta lettura e conseguenziale analisi, appare evidente che attraverso l’ultimo provvedimento Ivass in pubblica consultazione e altre norme già applicate, ci sia la volontà di trasformare tutti gli agenti in parasubordinati delle Imprese che, a loro volta, hanno come unico obiettivo quello di farci vendere prodotti standard finalizzati a realizzare i più alti margini di profitto possibili.
Vorrei però ricordare a tutti noi il ruolo e la funzione che l’agente di assicurazione svolge: “L’agente in gestione libera è colui che svolge stabilmente, dedicandovi la sua opera professionale, l’incarico di provvedere alla raccolta di polizze, alla gestione del portafoglio e alla conduzione dell’agenzia, a proprio rischio e spese, direttamente attraverso collaborazioni con altri Intermediari iscritti al Rui o con mandato da parte di una o più Imprese”.
La nostra è una professione che ci dà il compito di mettere in sicurezza le persone e le loro famiglie, oltreché i beni che stanno a cuore a coloro che si rivolgono a noi, attraverso una consulenza svolta con equità, onestà, professionalità, correttezza e trasparenza rivolta a garantire il miglior interesse dei clienti.
L’agente sa inoltre gestire la propria struttura operativa formata da dipendenti e collaboratori (sia produttori, che subagenti) dedicata ad acquisire nuovi clienti, a mantenere i contratti in essere e assistere la clientela.
Questa attività imprenditoriale prevede inoltre la capacità di gestire i rapporti economico-amministrativi tanto con gli assicurati che con la Compagnia, di pianificare, organizzare e monitorare le attività dell’agenzia e contempla l’obbligo di aggiornare la sottorete amministrativa e produttiva sulle novità normative.
Per il lavoro svolto l’agente riceve un compenso in “provvigioni”, sempre meno adeguate a coprire i costi complessivi della gestione agenziale, ma è il nostro ruolo e dobbiamo difenderlo. Abbiamo scelto di svolgerlo sapendo che ci mettevamo in gioco quotidianamente e che la libertà professionale ed umana ha un costo, che mai metteremmo al riparo attraverso una remunerazione fissa o un ruolo subalterno a cui sottostare supinamente, in quanto per noi tutti vale in ogni caso la competenza e la capacità tecnica che siamo capaci di esprimere.
Come in passato, si sta palesando nuovamente l’annoso dilemma che tenta di dividere la categoria in chi pensa di continuare a svolgere questa bella quanto complessa attività in maniera professionalmente autonoma o abbassarsi ad un ruolo di subordinato, privo di qualsiasi autonomia.
Un dilemma al quale credo ognuno di noi saprà rispondere positivamente, continuando a svolgere il nostro ruolo imprenditoriale e la nostra funzione sociale. Per proseguire a fare questo dobbiamo impegnarci a difendere la figura dell’agente da ogni attacco, non facendoci abbagliare da false promesse o sottoscrivendo accordi sempre favorevoli alle Imprese. Da ora in poi dovremo stare maggiormente attenti alla gestione della nostra attività di quanto non abbiamo fatto nel passato, ogni distrazione può comportare problemi per la nostra attività. Non facciamoci distrarre da funzioni e ruoli che non ci appartengono. Visto che abbiamo un’organizzazione di rappresentanza attenta a queste problematiche e puntuale nel rintuzzare ogni attacco proveniente dall’industria assicurativa, ascoltiamola maggiormente perché al giorno d’oggi è sempre più difficile trovare colleghi che dedicano il proprio tempo in modo volontaristico a favore della categoria per difenderne la centralità nel mercato assicurativo.
Filippo Guttadauro La Blasca

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