MILANO - Nei giorni scorsi avevamo già dato notizia circa la richiesta formulata dai Vicepresidenti uscenti del Ga-Gi, Luca Capato e Stefano Maestri Accesi, dai due elettivi Carlo Bracci e Simone Ollanu con la firma di altri sei colleghi componenti il Consiglio Direttivo, di convocare l’organismo di governo del principale gruppo aziendale della galassia Generali.
All’ordine del giorno avrebbe dovuto esserci la presentazione del secondo parere legale, stilato dall’avv. Matteo Ambrosoli, docente dell’Università Statale di Milano, con il quale si confutava quello redatto dall’avvocato Jader Ritrovato, presentato da Vincenzo Cirasola nella notte del 19 giugno scorso, che gli consentiva di candidarsi alla terza votazione ed essere rieletto, per l’ottavo mandato, alla guida del Ga-Gi.
Il Consiglio Direttivo è stato sì convocato per giovedì 21 luglio, alle ore 14,30 in modalità a distanza, ma con un ordine del giorno diverso incentrato sulla relazione politica della Giunta Esecutiva e conseguente dibattito. A nulla è servito l’ampio e fitto carteggio mail intercorso tra le parti: la cordata di Capato e Maestri Accesi pretendeva che nell’odg figurasse la presentazione del loro parere legale, la Giunta Esecutiva ribatteva che tale punto faceva già parte degli argomenti previsti nella propria relazione. La rottura si concretizza alle ore 13,34 dello stesso giovedì 21, un’ora prima dell’avvio della riunione: con una mail indirizzata ai componenti del Consiglio Direttivo, Luca Capato, Stefano Maestri Accesi, Carlo Bracci e Simone Ollanu, dopo avere elencato nuovamente le proprie rimostranze e “non ritenendo rispettata democraticamente la richiesta iniziale di convocazione del Consiglio Direttivo”, comunicano che non prenderanno parte all’incontro.
Il Consiglio Direttivo si è aperto puntualmente alle 14,30, ma alla presenza di soli 22 componenti su 35, non raggiungendo il numero legale fissato dallo statuto nei due terzi (24). Di comune accordo tra i partecipanti, è stato deciso di continuare l’incontro anche se non poteva essere adottata alcuna delibera: sembra che siano state affrontate anche le problematiche sollevate dai colleghi assenti e che i presenti abbiano stigmatizzato la loro volontà di non prendere parte all’incontro considerando irrispettoso tale comportamento nei confronti di chi invece era regolarmente presente. Inoltre, è stato ricordato che i colleghi che quell’incontro avevano richiesto, non appena ne fossero venuti in possesso, avrebbero fatto pervenire il parere dell’avvocato Ambrosoli, ma al momento della riunione ciò non era ancora avvenuto.
Constatiamo, solo per dovere di cronaca, la situazione di stallo formale, anche se non di fatto, in cui si trova il gruppo aziendale del Leone, visto che il Ga-Gi ha comunque un presidente rieletto a maggioranza: i quattro elettivi che non hanno preso parte al Consiglio Direttivo e che avevano annunciato la loro defezione, sono stati seguiti da altri nove colleghi, rappresentanti di zona che hanno disertato la riunione dell’organo di governo del gruppo. Se questa situazione incresciosa dovesse protrarsi nel tempo, come potrà il presidente Cirasola portare avanti questa importante attività di servizio ai colleghi non raggiungendo mai il numero legale dei due terzi?
Franco Domenico Staglianò