MATERA - Se dovessi sintetizzare in una sola parola la Relazione letta dal Presidente Danilo Battaglia agli iscritti in occasione del 54° Congresso del Gruppo Agenti Professionisti Cattolica, la definirei semplicemente realistica. Nessuna ridondanza riservata alle enormi difficoltà incontrate quotidianamente dai colleghi durante la fase di integrazione di Cattolica in Generali tutt’ora in corso, delle quali si sono lamentati con toni spesso forti tutti i presenti durante i rispettivi interventi, nessuna facile enfasi riservata al grande lavoro svolto dai componenti delle commissioni di lavoro e dal gruppo dirigente i cui successi hanno peraltro ricevuto il plauso incondizionato della platea.
Un segno di maturità che non sa affatto di rassegnazione, quanto piuttosto di consapevolezza che la controparte contrattuale, le Generali, è un conglomerato assicurativo finanziario di caratura internazionale che ha pianificato con precisione i propri obiettivi complessivi e in particolare quelli riguardanti l’assorbimento della compagnia veronese con cui ha rafforzato significativamente la posizione del Leone nel mercato assicurativo italiano.
“Viviamo una situazione di complessità” ha detto Battaglia in quanto le “nostre agenzie non erano e non sono assimilabili a quelle Generali” e per questo motivo “l’impatto è stato traumatico e destabilizzante”. Ciononostante, il Gruppo Agenti Professionisti Cattolica ha avviato con la nuova mandante un confronto costruttivo, talvolta aspro, “con la convinzione - ha aggiunto il Presidente Gapc - di poter portare un valido contributo al miglioramento dei sistemi e dei processi di Generali”.
Lo stesso Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, durante il suo intervento ha sottolineato che il processo di integrazione, giunto a suo dire a tre quarti del percorso complessivo, è stato causa di grandi sacrifici per la rete agenziale ed ha espresso il proprio apprezzamento per gli eccezionali risultati ottenuti in un tempo così ristretto e per il coraggio dimostrato dagli agenti Cattolica. Sia pure con la pacatezza che ha caratterizzato l’articolato saluto istituzionale rivolto alla platea, Monacelli ha voluto anche rimarcare che la Compagnia “ha grandi progetti basati sulla sua rete agenti” alla quale ha dedicato “nel piano di sviluppo ‘25-‘26-’27 una business unit” specifica perché la considera “l’asset più prestigioso nel piano di sviluppo del Gruppo”.
Nella due giorni materana mi ha colpito in modo particolare la lucidità degli iscritti che hanno preso la parola, i quali si sono detti convinti della necessità di proseguire il percorso negoziale con la mandante allo scopo di ottenere la semplificazione delle procedure assuntive e gestionali, nonché la razionalizzazione delle comunicazioni che hanno inondato le agenzie fin dall’inizio dell’integrazione. Nel contempo, lo si legge anche nella mozione conclusiva che alleghiamo per completezza di informazione, il Congresso intende “proseguire nell’opera di rafforzamento dell’identità professionale degli agenti, la centralità del presidio consulenziale e la necessità di salvaguardare le autonomie operative delle agenzie”.
Un esempio per tutta la categoria da parte di colleghi che hanno fatto dell’indipendenza il faro guida delle proprie scelte imprenditoriali e professionali, a contrasto con il modello di mercato prevalente sempre più imperniato sulle strategie delle fabbriche prodotti e sempre meno sulla tutela degli intermediari e dei consumatori.
Nel suo atteso intervento, il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi ha espresso la propria vicinanza e la propria amicizia nei confronti dei colleghi del Gapc che considera un punto di riferimento nel panorama dei Gruppi Agenti per la coerenza costante con le tesi sindacali. Il Gruppo a guida Battaglia è infatti l’unico della galassia Generali a non aver firmato l’accordo che prevede la contitolarità dei dati. Analoghi momenti di confronto serrato con la mandante, ha affermato Demozzi, sono da prevedersi sui temi del Mup avente ad oggetto la cessione della consulenza precontrattuale all’impresa e sullo ius variandi contrattuale e tariffario che rischia di mettere in discussione la tenuta nel tempo del rapporto fiduciario con la clientela. Il Gapc, ha concluso il Presidente Demozzi, potrà comunque “contare in ogni momento sulla tutela del Sindacato e sul suo sostegno fattivo di qualunque azione indirizzata al miglioramento della condizione imprenditoriale dell’agente professionista Cattolica”.
Bello, infine, il clima di profonda fratellanza che contraddistingue la vita del Gruppo, quasi palpabile durante i lavori congressuali e a maggior ragione nelle fasi conviviali culminate nella cena di gala allietata da spettacoli e musica che hanno favorito la condivisione sociale degli iscritti e delle rispettive famiglie. Un’esperienza che si rinnova ogni anno e alla quale è sempre piacevole prendere parte in prima persona.
Roberto Bianchi
LINK alla mozione congressuale Gapc
Congresso Gapc: proseguire il negoziato con la mandante e preservare l’identità professionale degli iscritti
