MILANO - Si è svolto a Monopoli il 17 e 18 giugno il 34° Congresso del GA-GI. Duro, acceso, forte nei toni, l’assise del principale gruppo aziendale della galassia Generali avrebbe potuto imprimere una svolta dopo il ventennio segnato dalla presidenza di Vincenzo Cirasola, con i due vicepresidenti uscenti, Stefano Maestri Accesi e Luca Capato, intenzionati a concorre per la carica di presidente. In un incontro riservato tenutosi nei primi di maggio, sembra che essi avessero chiesto esplicitamente a Cirasola, in carica dal 2002, di passare la mano, ricevendo un altrettanto esplicito diniego.
Il conseguente scontro in congresso si è risolto con 433 voti tra gli elettivi a favore di Vincenzo Cirasola, cioè trecento voti in meno rispetto a quelli ottenuti a Venezia nel 2016 e cento voti in meno della trasferta di Lisbona nel 2019, ma comunque bastevoli a mettere tra sé e i due colleghi, definiti “traditori” durante la lettura della relazione della Giunta Esecutiva, rispettivamente 139 e 160 voti di scarto.
Alla luce dei risultati è evidente come i due ex vicepresidenti si siano messi fuori gioco da soli non accordandosi affinché uno solo di loro corresse veramente per la presidenza: l’ipotetico bottino pieno di 567 voti totali avrebbe capovolto il risultato, ponendo fine alla presidenza di Cirasola. Durante il Consiglio Direttivo tenutosi nella tarda notte di domenica 19 giugno, Vincenzo Cirasola ha irato fuori l’asso nella manica, essendovi ancora un nodo da sciogliere. Lo statuto del GA.GI prevede infatti tre votazioni per l’elezione del presidente: nelle prime due è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi, 24 voti, mentre nella terza votazione ne bastano 18, la metà più uno. Qualora però si fosse arrivati alla terza votazione, Cirasola, con sette mandati alle spalle, non avrebbe potuto partecipare in quanto lo statuto esclude questa possibilità per chi ha già svolto due mandati da presidente.
C’era però da tenere presente che nella mattina del 17 giugno, primo giorno del congresso, l’assemblea aveva dovuto approvare una variazione statutaria riguardante lo scioglimento del Fondo Pensione degli agenti Generali. Cirasola si è appellato proprio alla novazione statutaria che azzererebbe il numero dei mandati in carica e, forte di un parere legale datato per l’appunto 17 giugno, opportunamente esibito nella succitata nottata pugliese, si è spianato la strada per la terza votazione riconfermandosi alla presidenza del GA-GI con 21 voti favorevoli e 14 contrari.
A conclusione della vicenda, Cirasola si è riservato di comunicare in un secondo momento i nominativi di coloro che lo affiancheranno nella giunta, nominando fin da subito quale suo vice Federico Serrao, quarto degli eletti in Congresso e confermando Fulvio Galli nel ruolo di segretario.
Franco Domenico Staglianò